«Il mestiere dell’insegnante»



Traffico pesante e CCVP di Bodio/Giornico: filtro efficace o colabrodo?

26.06.2025/FB

Il tema del traffico pesante lungo la strada cantonale che attraversa il Comune di Bodio torna sotto i riflettori. Gli articoli che pubblichiamo di seguito offrono uno spaccato attuale su una questione che ha origini ben precedenti, risalenti al 2023, quando l’allora lista civica di Bodio — presente in Consiglio comunale con sette membri — aveva sollevato per la prima volta il problema attraverso un’interpellanza. A pochi mesi dall’inaugurazione del Centro di Controllo dei Veicoli Pesanti (CCVP) di Bodio/Giornico, appariva infatti paradossale che il transito di mezzi pesanti con targhe straniere lungo l’asse stradale cantonale tendesse a aumentare.

In risposta, il Municipio di Bodio ha avviato una serie di verifiche, interpellando dapprima i Municipi di Pollegio e Giornico, che non hanno segnalato variazioni significative. Si è poi rivolto alla polizia stradale, la quale ha minimizzato il problema, affermando che i veicoli pesanti che aggirano il centro di controllo sarebbero "pochissimi". La proposta di installare cartelli di divieto di transito per i veicoli pesanti alle uscite dell’autostrada A2 (Giornico a nord e Biasca a sud) è stata respinta, giudicata troppo vincolante per la circolazione nelle Tre Valli. Secondo la polizia, inoltre, simili restrizioni devono basarsi su dati oggettivi, che al momento — a loro dire — non giustificano un intervento.

Il Municipio ha quindi interpellato l’USTRA, ente competente sul CCVP, ottenendo una risposta scritta che ha ribaltato nuovamente la responsabilità al Cantone, facendo proprie le valutazioni della polizia. Anche da parte dell’USTRA è arrivato un secco "no" all’ipotesi di installare cartelli di divieto alle uscite dell’A2, ritenuta una misura impraticabile.

A fronte di questo continuo rimpallo istituzionale, è emersa la necessità di portare la questione a un livello superiore. Gli interpellanti hanno così scelto di rivolgersi a un deputato alle Camere federali affinché presentasse un’interrogazione al Consiglio federale. Il processo ha richiesto tempo — per ragioni non dipendenti dalla volontà dei promotori — ma oggi la questione è finalmente approdata su un piano nazionale.

Nel frattempo, a seguito dell’avvenuta aggregazione, la problematica è stata ripresa da Nuova Giornico Progressista, che ha integrato tra le sue fila anche alcuni ex membri della precedente lista civica, determinati a non lasciar cadere il tema.

Con questa pubblicazione, intendiamo dunque contribuire a una riflessione più ampia e informata. L’auspicio è che il CCVP di Bodio/Giornico venga finalmente valutato con la dovuta oggettività e paragonato alle strutture analoghe attive nel resto del Paese, che — a quanto ci risulta — operano con criteri di gestione più rigorosi ed efficaci.

Affaire à suivre.

Il gruppo NGP Ambiente


INTERPELLANZA - Trasmissione in diretta delle sedute del Consiglio comunale

INTERPELLANZA (26.05.2025)

Trasmissione in diretta delle sedute del Consiglio comunale (streaming)

Egregio Signor Sindaco, Gentili Signore Municipali, Egregi Signori Municipali,

con la presente, a nome del gruppo Nuova Giornico Progressista, avvalendoci della facoltà concessa dal nostro Regolamento Comunale (Art. 66 LOC) ci permettiamo di sottoporre alla Vostra attenzione una richiesta volta a valutare la possibilità di consentire ai cittadini di assistere alle sedute del Consiglio Comunale da remoto, attraverso strumenti di collegamento digitale.

Tale richiesta nasce dalla volontà del nostro gruppo di favorire una maggior partecipazione della popolazione alla vita politica comunale, garantendo ai cittadini che, per motivi di salute, impegni lavorativi o altri impedimenti, non possono essere presenti fisicamente in aula, di seguire gli approfondimenti e le decisioni che riguardano la vita della nostra comunità.

Riteniamo che l’introduzione di questa modalità di partecipazione a distanza

possa rappresentare un passo avanti verso una maggiore trasparenza nei rapporti tra Municipio, Consiglio comunale e popolazione.

In attesa di un Vostro cortese riscontro, restiamo a disposizione per eventuali approfondimenti.

Ringraziando per l’attenzione, porgiamo distinti saluti.

Per il gruppo
Nuova Giornico Progressista
Felix Lutz

Download: Copia della lettera di interpellanza – Trasmissione in diretta delle sedute del Consiglio comunale (PDF)


Tragedia di Gaza

Tragedia di Gaza

Il Municipio, sollecitato da più parti, dal nostro stesso gruppo, da un gruppo di sindaci (fra cui dal nostro sindaco), dall’Associazione Cittadini attivi Ticino CAT, da alcune famiglie del nostro Comune, ha deciso di aderire alla “Dichiarazione delle città di Ginevra e Losanna sulla situazione umanitaria a Gaza”, che chiede al Consiglio federale di adoperarsi per far fronte a questa immane tragedia umanitaria e rompere il silenzio (come molti altri paesi) riguardo all’offensiva militare israeliana.

www.geneve.ch/actualites/declaration-villes-geneve-lausanne-situation-humanitaire-gaza

Lettera al Comune di Giornico da parte della NGP, del 26.06.2025 (PDF)

Noi della NGP, ringraziamo il Municipio di Giornico per la decisione positiva presa in merito alla questione.

D’altronde, il nostro gruppo ha sostenuto la manifestazione che si è svolta a Bellinzona lo scorso 24 maggio.


Grafici delle elezioni comunali

Download la presentazione in formato PDF


Il giorno dopo (“The day after”) Franco Romerio-Giudici

Il giorno dopo (“The day after”)

Siamo quasi alla frutta. Domenica conosceremo la composizione del nuovo municipio e consiglio comunale. Lunedì dovremo cominciare a lavorare per concretizzare le idee e i progetti che abbiamo maturato in questi ultimi mesi. Non dovremo mai dimenticare tutto quanto abbiamo detto voler promuove “per gli anziani, per le famiglie, per i giovani, per Bodio e Giornico, per tutte e tutti”.

Nel giornaletto “Bodio e Giornico incontrano” abbiamo affermato che “Il nostro gruppo s’impegna ad assicurare trasparenza nei rapporti fra Municipio, Consiglio comunale, amministrazione e popolazione”. “Non devono esistere zone d’ombra ingiustificate o conflitti d’interesse”. “La popolazione non soltanto dev’essere adeguatamente informata sui principali temi all’ordine del giorno, deve poter dire la ‘sua’”.

Il coinvolgimento della popolazione è fondamentale per il buon funzionamento della democrazia. Inutile versare lacrime di coccodrillo perché la cittadinanza s’interessa poco alla cosa pubblica, se l’autorità comunale non promuove il dibattito e non fornisce l’informazione che lo alimenta. Un’attenzione particolare la si deve rivolgere ai giovani, senza dimenticare le associazioni.

Serve a poco fare l’elogio della “comunità” nelle manifestazioni ufficiali se poi non la si attiva coinvolgendola nelle scelte che la riguardano, come la pianificazione del territorio, l’ambiente e la scuola. I giochi e le feste creano comunità, ma non bastano. Occorre anche condivisione delle riflessioni sull’avvenire del paese.

Ognuno di noi, poco importa se eletto/a o non eletto/a, può dare un valido contributo alla crescita del nostro gruppo e allo sviluppo del nuovo Comune. Nessuno, si spera, getterà la spugna. Il municipale o i municipali, le consigliere e i consiglieri comunali, il resto del gruppo devono impegnarsi a lavorare insieme per il bene del paese e della sua gente. Dovremo incontrarci regolarmente.

In poco più di sei mesi, siamo riusciti a creare un gruppo ben affiatato, capace di guardare lontano, motivato ad affrontare le diverse tematiche a cui sarà confrontato il nuovo Comune. A partire da lunedì prossimo dobbiamo mostrare di saper innovare.

PS: da non dimenticare, la definizione di progressista (dizionario Treccani): “chi sostiene la necessità di accelerare il progresso, cioè l’evoluzione della società, nell’ambito politico, sociale ed economico, e si comporta e agisce di conseguenza (spec. in contrapposizione a conservatore o reazionario)”.

Franco Romerio-Giudici, candidato al municipio, Nuova Giornico Progressista (NGP)


Lotta alle piante invasive (Giotto Roberti)

Lotta alle piante invasive

La problematica delle neofite invasive colpisce tutta l'Europa e la Svizzera. Il Ticino non fa eccezione e anzi, queste piante spesso provenienti da zone tropicali trovano nel nostro Cantone un clima particolarmente favorevole al loro insediamento e sviluppo. Purtroppo anche il nostro Comune è interessato dal fenomeno e ormai non sorprende più incontrare palme, ailanti, poligono del Giappone e molte altre specie passeggiando per sentieri.

Sicuramente non è un Comune da solo a poter risolvere un problema globale, tuttavia nel suo piccolo deve agire e cercare di limitare per quanto possibile la colonizzazione da parte di queste specie invasive. Il nuovo Comune avrà a mio avviso il compito di sviluppare un piano d'azione strutturato per arginare il fenomeno. Il programma dovrà svilupparsi su più ambiti d'intervento e in particolare le risorse dovranno venir utilizzate in modo efficace, come illustrato ad esempio nei seguenti punti:

1. Informare meglio la popolazione sui comportamenti corretti

2. Formare continuamente il personale esterno del Comune su nuove specie e metodi di lotta efficaci

3. Monitorare costantemente la presenza delle specie problematiche, avvalendosi anche di banche dati e osservazioni disponibili a livello nazionale

4. Definire delle zone di lotta prioritarie

5. Elaborare un piano d'intervento su più anni, coinvolgendo i patriziati, la protezione civile e il servizio esterno del Comune.

Agendo in modo sistematico e basato sulle conoscenze scientifiche a disposizione si potranno sicuramente compiere dei passi avanti nella lotta alle neofite invasive.

Giotto Roberti, biologo e candidato al Municipio, Nuova Giornico Progressista (NGP)

Download: Guida alle neofite invasive Schede informative(PDF)


Catastrofi in agguato (Franco Romerio-Giudici)

Catastrofi in agguato

L’attualità ce lo ricorda quasi giornalmente. Una panoplia di avvenimenti può perturbare o addirittura sconvolgere la nostra vita dall’oggi al domani. Disastri di origine naturale o tecnologica, pandemie, crisi geopolitiche…

I nostri comuni non sono risparmiati da queste minacce. Possono essere colpiti direttamente o indirettamente, in modo più o meno importante. Ce ne siamo resi conto l’estate scorsa quando un violento nubifragio ha messo sottosopra la Valle Maggia. Lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle con il COVID. Lo percepiamo assistendo all’arrivo di gente che fugge da conflitti armati o da situazioni di estrema povertà.

Il Comune non può stare a guardare con le mani in mano, sperando di essere al riparo dal cambiamento climatico o da un prepotente schizofrenico di nome Donald Trump. Al contrario, deve prepararsi adeguatamente, coordinandosi con la Confederazione, il Cantone e la protezione civile.

Bisogna operare su tre livelli. In primo luogo, si deve capire il tipo e la gravità dei rischi a cui siamo potenzialmente confrontati. Nel caso di fenomeni idro-meteorologici, come i nubifragi, occorre studiare la loro frequenza e intensità da una parte, e il loro potenziale distruttivo dall’altra (territorio, abitato, infrastrutture, ecc.).

In secondo luogo, si devono concepire misure adeguate atte a prevenire o almeno attenuare gli effetti di questi fenomeni (gestione dei bacini idroelettrici che possono assorbire una parte delle piene, pulizia dei corsi d’acqua, verifica delle infrastrutture, ecc.).

In terzo luogo, bisogna preparare la gestione della crisi nel caso in cui dovesse presentarsi lo “scenario catastrofe”, malgrado tutto quanto fatto per prevenirlo (evacuazione della popolazione, sistema di comunicazione di emergenza, approvvigionamento idrico e elettrico, ecc.).

Evidentemente, il comune può assumersi solo marginalmente questi compiti. Tuttavia, la comunità locale gioca un ruolo fondamentale da questo punto di vista. L’abbiamo visto col COVID, se non ci fosse stata la comunità, la solidarietà, il lavoro delle associazioni, delle volontarie e dei volontari, tutto sarebbe stato più difficile.

Douglas Paton e David Johnson, due eminenti esperti nella gestione delle catastrofi naturali, sono giunti alla seguente conclusione: “Più persone sono coinvolte in attività di tipo comunitario, in attività che creano senso della comunità, maggiore sarà la loro capacità a far fronte alle avversità”.

Una lezione che il nuovo comune deve tenere ben presente, promuovendo tutte le iniziative volte a rafforzare lo spirito comunitario.

Franco Romerio-Giudici, candidato al municipio, Nuova Giornico Progressista (NGP)


Torre di Attone a Giornico (Brigatti Massimo)

Torre di Attone a Giornico: fardello del passato o opportunità?

Il movimento Nuova Giornico Progressista ha sviluppato diverse proposte per la nostra prossima realtà comunale. Tra queste, la valorizzazione del patrimonio storico-culturale. Un punto sta a cuore al sottoscritto: la Torre di Attone.

Come tanti, se non tutti, sanno, attualmente la Torre di Atto è lasciata al suo destino. Io ho una visione, che desidero condividere con voi.

Progetto di Recupero e Valorizzazione della Torre di Attone a Giornico

Premessa

La Torre di Attone rappresenta un importante patrimonio storico e culturale per la bassa Leventina. Tuttavia, il suo stato attuale di degrado rischia di compromettere definitivamente la sua esistenza. Questa visione mira a recuperare e valorizzare la torre, trasformandola in un punto di riferimento culturale, turistico e, se l’architettura lo permettesse, panoramico.

Obiettivi della visione

Salvaguardia e Restauro della Torre

Consolidamento strutturale per garantire la sicurezza.

Recupero delle parti deteriorate con tecniche conservative.

Pulizia e rimozione di elementi pericolanti e delle impalcature.

Creazione di uno Spazio Espositivo e Culturale

Installazione di pannelli informativi sulla storia della torre e del territorio.

Mostre temporanee su archeologia e storia medievale, in collaborazione con il Museo di Leventina

Collaborazioni con scuole e università per visite guidate e progetti educativi.

Punto Panoramico con Accesso Sicuro

Realizzazione di un percorso d’accesso sicuro con scalinate o passerelle.

Creazione di una piattaforma panoramica con vista sulla valle.

Valorizzazione Notturna con Illuminazione Artistica

Installazione di un impianto di illuminazione architetturale per esaltare la torre.

Possibile utilizzo per eventi serali, rievocazioni storiche e proiezioni.

Inserimento della torre in itinerari turistici regionali.

Benefici per la Comunità

✅ Recupero e protezione di un patrimonio storico unico.
✅ Incremento del turismo con ricadute economiche locali.
✅ Creazione di uno spazio culturale e di svago per residenti e visitatori.
✅ Rafforzamento dell’identità storica della bassa Leventina.
✅ Un investimento sostenibile con ritorni economici nel medio-lungo periodo.

Superare gli scetticismi economici

Uno degli ostacoli principali alla realizzazione di questo progetto è la percezione che i costi possano superare i benefici economici. Tuttavia, questa visione trascura diversi aspetti fondamentali:

Investimento, non spesa: Il restauro può essere finanziato attraverso fondi pubblici (cantonali e federali), sponsorizzazioni private e crowdfunding, riducendo l'impatto sul bilancio locale. Ogni franco investito nella cultura ha storicamente dimostrato di generare un ritorno economico attraverso il turismo e l’indotto commerciale.

Benefici per l’economia locale: Un aumento del turismo, anche modesto, può avere un impatto significativo sulle attività locali, come ristoranti, alloggi e, perché no... un giorno, artigianato. Inoltre, i lavori di restauro e manutenzione generano opportunità di impiego per professionisti e imprese del settore edilizio e culturale della nostra Valle.

Valore identitario e attrattiva a lungo termine: Non tutti i benefici sono immediatamente quantificabili in termini economici. Un sito storico recuperato diventa un simbolo per la comunità, migliorando la qualità della vita e attirando nuove opportunità nel tempo, come collaborazioni culturali e nuove iniziative turistiche.

Esempi Concreti di Ritorno d’Investimento:

Torre di Albenga (Liguria): restauro costato circa 800.000 euro, incremento del turismo del 40% in cinque anni, ritorno economico di 3,5 milioni di euro tra ingressi, ristorazione e ospitalità.

Rischi di Inazione e Impatti Economici

Studi condotti da UNESCO e ICOMOS dimostrano che il degrado strutturale segue una curva esponenziale:

Ogni anno di ritardo nell’intervento può far crescere i costi del 5-10% annuo (Commissione Europea).

Dopo 10 anni, il costo può raddoppiare rispetto a un intervento immediato.

Esempi concreti:

Castello di Sammezzano (Italia): abbandonato dagli anni ’90, oggi richiede un investimento di 30 milioni di euro, mentre nel 2000 si stimavano 10 milioni per un restauro completo.

Palazzi storici di Venezia: ritardi nei restauri hanno comportato un aumento dei costi fino al 70-100% a causa dell’erosione progressiva.

Se oggi un restauro della Torre di Attone potrebbe costare 1 milione di franchi, rimandarlo di 10 anni potrebbe portare la spesa a 2 milioni o più.

Oltre ai costi economici, vi è il rischio concreto della perdita definitiva della torre. Esempi di edifici storici crollati per incuria includono:

Torre di San Sadurni (Spagna): crollata nel 2015 dopo anni di degrado senza interventi.

Palazzo Morpurgo (Italia): dopo 30 anni di abbandono, il restauro è diventato economicamente insostenibile.

Prossimi Passi

Avvio di uno studio tecnico per valutare la stabilità della torre.

Coinvolgimento delle autorità cantonali e federali e di eventuali sponsor privati.

Lancio di una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi.

Progettazione dettagliata degli interventi di restauro e valorizzazione.

Con il supporto della comunità e delle istituzioni, la Torre di Attone può diventare un simbolo di rinascita per la valle e un biglietto da visita per il nostro nuovo Comune.

Si tenga anche conto che in una società mediatizzata come la nostra, la rinascita della Torre creerebbe attorno da essa una curiosità mediatica, che andrebbe ben oltre il nostro nuovo comune, interessando il distretto e il cantone. Il restauro di un manufatto medioevale è praticamente un evento di portata secolare per la storia del nostro piccolo Ticino. Se sfruttato bene, il nostro nuovo Comune avrebbe il privilegio storico di assistere ad un grande restauro di un manufatto medioevale. Un bellissimo regalo per le generazioni future!

Un patrimonio da salvare, una storia da raccontare.

Massimo Brigatti, candidato per il Municipio e per il Consiglio Comunale (NGP)


FavoliAMO e il Cuore di una Comunità Viva (Sara Carobbio Realini)

FavoliAMO e il Cuore di una Comunità Viva

Nel cuore di Bodio, FavoliAMO non è solo una biblioteca, ma un centro di incontro per famiglie e bambini. Grazie al sostegno del Comune di Bodio, offre molto più che il semplice prestito libri: momenti di dopo scuola al giovedì, consulenze infermieristiche per neo-genitori, serate con pedagogisti e attività pensate per favorire lo scambio e l’integrazione tra le diverse etnie presenti sul territorio.

Un Paese che Vive Grazie alle Sue Associazioni

FavoliAMO è un tassello di un mosaico più grande: quello di una comunità che si impegna per offrire sempre nuove opportunità ai suoi cittadini. Bodio e Giornico sono paesi ricchi di associazioni e società che, grazie al volontariato, mantengono viva la socialità e il senso di appartenenza.

> Associazioni sportive che permettono ai bambini e ai ragazzi di praticare attività fisica, socializzare e crescere in un ambiente sano.

> Gruppi culturali che organizzano eventi, incontri e iniziative per mantenere viva la tradizione e il sapere.

> Attività per anziani, fondamentali per garantire momenti di aggregazione e contrastare l’isolamento.

Tutte queste iniziative esistono grazie a chi sceglie di dedicare il proprio tempo agli altri, senza chiedere nulla in cambio. Il volontariato è il motore silenzioso di queste realtà, e quando il suo valore viene riconosciuto, quando le persone si accorgono del contributo che i volontari danno alla comunità, è una vittoria per tutti.

FavoliAMO: un Modello di Incontro e Condivisione

L’idea di questa biblioteca è nata con l’obiettivo di creare un punto di riferimento per le famiglie, un luogo dove i bambini potessero trovare supporto nel dopo scuola e dove la comunità potesse crescere insieme. Oggi, grazie alla sinergia con le altre realtà del territorio, FavoliAMO è molto più di una semplice biblioteca: è un luogo dove si coltiva la socialità, l’integrazione e la voglia di costruire un paese migliore.

E chissà, forse un giorno il nuovo comune di Giornico diventerà persino un punto di attrazione per chi cerca una comunità accogliente e attiva. Nel frattempo, il lavoro di tanti volontari continua a rendere speciale questo angolo di mondo, e il loro impegno, finalmente, non passa inosservato.

Sara Carobbio Realini, candidata al consiglio comunale


Passeggiata nel futuro quartiere di Bodio 15.03.2025

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IMERYS (Bertini Adriano e Boo Fabrizio)

IMERYS

NUOVI LICENZIAMENTI: NUOVO ANNO – PROBLEMI VECCHI

Nei mesi scorsi sono state confermate le voci riguardanti il licenziamento di 25 dipendenti della ditta Imerys.

Con questa nuova ondata di tagli, il numero complessivo dei lavoratori lasciati a casa negli ultimi mesi sale a circa sessanta, pari a un buon 20% della forza lavoro aziendale.

Molti cittadini della Bassa Valle esprimono solidarietà e preoccupazione per questa situazione.

Da anni, gli abitanti di Bodio e dei paesi limitrofi segnalano, senza ricevere risposte concrete, i disagi causati dalle ricadute di grafite, che rendono la vita difficile a chi vive nella regione. Le proteste, sempre condotte in modo civile, si sono scontrate con un monito implicito: lamentarsi avrebbe potuto significare rallentamenti della produzione, licenziamenti, riduzione delle imposte versate o addirittura la chiusura della ditta.

Ora, purtroppo, nonostante la cautela adottata dalla popolazione, questi scenari si stanno comunque concretizzando, senza che vi siano stati miglioramenti nella tutela ambientale.

Da sempre riteniamo che la qualità ambientale debba essere una priorità imprescindibile per garantire un equilibrio tra azienda, lavoratori e comunità locale.

Ci auguriamo quindi che la stessa attenzione riservata per anni alla ditta da parte delle autorità locali e cantonali venga ora rivolta al sostegno delle famiglie colpite da questi licenziamenti e a quelle che continuano a subire le conseguenze dell'inquinamento atmosferico.

Esprimiamo la nostra vicinanza ai lavoratori coinvolti, con l’auspicio che possano presto trovare una nuova occupazione, e a tutti i cittadini, affinché possano vivere in un ambiente finalmente più salubre e sereno.

di Bertini Adriano e Boo Fabrizio, candidati al Consiglio comunale con la lista n. 2 Nuova Giornico Progressist, NGP


La transizione energetica sprona i comuni ad agire (Franco Romerio-Giudici)

La transizione energetica sprona i comuni ad agire

I comuni possono giocare un ruolo di primo piano nella transizione energetica. Fino a poco tempo fa, il sistema elettrico era basato su un modello centralizzato. La corrente viene prodotta nelle centrali idroelettriche, nucleari, a carbone o a gas e grazie ad un concatenarsi di linee di trasporto e di distribuzione giunge fino nelle nostre case, nelle fabbriche e negli uffici.

In avvenire, la produzione decentralizzata prenderà un’importanza sempre maggiore. Un quartiere o un villaggio potrà creare la sua propria rete (chiamata “micro-grid”) comprendente pannelli solari, centraline idroelettriche, generatori azionati dalla combustione del biogas, batterie e altre tecnologie. Le batterie capaci di accumulare quantitativi relativamente importanti di elettricità rappresentano una delle grandi novità delle nuove tecnologie dell’energia. Un’altra importante innovazione sono i “contatori intelligenti” (“smart meters”), indispensabili per ottimizzare il sistema nel suo insieme. Essi permettono pure al consumatore di essere maggiormente attivo in materia elettrica.

La produzione servirà prioritariamente a soddisfare il fabbisogno locale. Le eccedenze potranno essere commercializzate sul mercato libero o cedute all’azienda elettrica locale o regionale. Gli ammanchi saranno coperti dalla rete cantonale/nazionale. Infatti, la rete locale rimarrà collegata all’alta e all’altissima tensione, poiché un sistema elettrico isolato non garantirebbe un livello di sicurezza adeguato ad un prezzo ragionevole.

Le nuove versioni della legge federale sull’energia (Lene), della legge federale sull’approvvigionamento elettrico (LAEl) e della relativa ordinanza (OAEl), che entreranno in vigore il primo gennaio 2026, aprono nuovi orizzonti ai comuni nel campo della produzione decentralizzata. “I consumatori finali, i produttori di elettricità generata da energie rinnovabili e i gestori di impianti di stoccaggio – afferma la legge – possono costituire una comunità locale di energia elettrica”. Una “comunità” può coprire il territorio di un Comune ma non può essere estesa a più comuni. I partecipanti devono essere geograficamente ravvicinati.

La creazione della “comunità” dev’essere concertata con l’azienda che gestisce la rete locale, nel nostro caso la Sopracenerina. I partecipanti devono essere raccordati ad un livello di tensione non superiore ai 36 kV (quindi bassa e media tensione) e insieme devono poter produrre un quantitativo minimo di elettricità che viene stabilito dall’autorità competente. Devono inoltre disporre di contatori intelligenti che il gestore della rete utilizza come punti di misura virtuali. L’energia elettrica prodotta in seno alla comunità può essere liberamente commercializzata al suo interno. Per coprire gli ammanchi si fa capo al mercato libero o al “servizio universale”, disponibile per i consumatori che rinunciano al mercato libero.

Un altro concetto definito dalla legge è quello di “raggruppamento ai fini del consumo proprio”. Ciò significa che in un luogo di produzione in cui vi sono più proprietari fondiari che sono consumatori finali, è possibile creare un gruppo di autoconsumo. I proprietari fondiari possono associare al gruppo i consumatori finali con i quali hanno concluso un contratto di locazione o di affitto. I “raggruppamenti” possono aderire ad una “comunità locale di energia elettrica”.

Il nostro futuro Comune dovrà valutare senza tardare la possibilità di creare delle micro-grid sul suo territorio, così come i vantaggi che ne può trarre la collettività. L’elettricità ha plasmato lo sviluppo della nostra regione sin dall’inizio del XX secolo. Lo potrà fare anche in avvenire nella misura in cui sappiamo far nostri i nuovi modelli di gestione e integrare le tecnologie emergenti.

Franco Romerio-Giudici, candidato al municipio, Nuova Giornico Progressista (NGP)


Passeggiata nel futuro quartiere di Giornico 22.03.2025

La nostra passeggiata di ieri Sabato a Giornico è stata un grande successo.

Anche se il tempo non era così invitante per una passeggiata, molte persone interessate hanno partecipato al nostro evento.

La visita guidata ha affrontato i seguenti temi principali:

Storia e beni culturali:

Giornico possiede un gran numero di beni culturali. Quali sono le sfide per il comune (ad es. manutenzione, cura, ristrutturazioni, ecc.)? Quali sono le direttive della Confederazione?

Ex area di sosta autostradale Giornico:

Quali sarebbero le possibilità di riconversione? Quali sono le direttive dell'USTRA? Cosa è successo finora in questo ambito nel comune?

Ferrovia:

Qual è l'importanza della ferrovia per Giornico. Possibilità di riconversione dell'edificio della sottostazione di Giornico, stazione ferroviaria in collaborazione con il Cantone, le FFS e la SOB.

Edifici di proprietà del Comune e loro stato:

ad esempio: Palazzo Vecchia Posta, Casa comunale con la scuola elementare. La manutenzione e la necessaria riqualificazione energetica rappresentano una grande sfida finanziaria per il Comune.

Turismo

Importanza dei beni culturali di Giornico per il turismo: chiese, castello, Museo di Leventina, la Congiunta, Piazza Fontana, Via ai Grotti, ....

Per concludere, abbiamo gustato insieme un ottimo aperitivo e uno scambio animato al Museo di Leventina.

Un sentito ringraziamento agli organizzatori di questa interessante mattinata.


la sottostazione delle ferrovie (Franco Romerio-Giudici)

Un altro gioiello del nuovo Comune: la sottostazione delle ferrovie

Il vecchio edificio della sottostazione delle ferrovie di Giornico (in dialetto “la sottcentrál”, in tedesco “Unterwerk”) non rappresenta solo una bella testimonianza storica dell’elettrificazione delle ferrovie, ma potrebbe diventare un’ulteriore risorsa per lo sviluppo della nostra regione.

Fu realizzata nel secondo decennio del secolo scorso, quando la meraviglia che si provava per l’elettricità, che era agli albori, si esprimeva nella costruzione di imponenti edifici in pietra, quasi la si volesse proteggere, o in centrali che ricordano l’architettura religiosa, come nel caso della vecchia centrale della Biaschina di Bodio. Serviva a ridurre la tensione della corrente elettrica generata dalla centrale del Ritom da 132 a 15 kV.

La sottostazione è stata messa fuori servizio in seguito all’ammodernamento della centrale del Ritom e delle linee elettriche che alimentano la trazione ferroviaria. L’edificio può essere adibito ad altre attività. Le ferrovie sembrano aperte a delle iniziative pubbliche o private. Considerati i tipi di spazio, potrebbe ospitare dei laboratori della SUPSI o diventare un annesso del museo nazionale per quel che riguarda l’archeologia industriale. Il nuovo Comune dovrà fare una seria riflessione su questo tema, approfondire i suggerimenti più pertinenti e verificare con le ferrovie le soluzioni possibili.

Le fotografie annesse a questo articolo permettono alla cittadinanza di gettare un colpo d’occhio sugli spazi dell’edificio. Alcune vecchie apparecchiature meritano di essere conservate. Il filmato mostra la grande terrazza accanto al tetto dell’edificio, così come lo spazio coperto che potrebbe diventare un suggestivo luogo di accoglienza per i molti turisti che visitano Giornico.

Franco Romerio-Giudici, candidato al municipio, Nuova Giornico Progressista (NGP)